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«A ME GLI OCCHI E L’ACQUOLINA!»

Intervista a Luca Cuffari, «personaggio famelico» e autore del food blog Habemus Fame

di Benedetto Colli

C’è una caratteristica innegabile nei profili social del food influencer Luca Cuffari, che non sempre è facile ritrovare in quelli dei suoi colleghi: fanno veramente venire appetito. Nato ad Aosta nel 1983, dal 2017 è il «personaggio famelico» e «divulgatore di gastro-emozioni» dietro alla pagina e ai canali social di Habemus Fame (quasi 100.000 follower su Instagram).

In agosto hai fatto una puntata estiva in Val di Chiana e Val d’Orcia. Cos’hai trovato in questi territori?
«È stato il mio primo viaggio nell’aretino e nel senese, con un tour ovviamente incentrato sulla gastronomia. Ho scoperto alcune realtà notevolissime, soprattutto agriturismi. Senza parlare delle bracerie in Val di Chiana, dove ho assaggiato tagli di Chianina e frollature da lasciare senza fiato. Ma se dovessi elencare tutti i prodotti meravigliosi che si possono trovare in quelle valli, non mi basterebbe un’ora. Mi limito a nominare il Prosciutto Toscano, che amo per il suo sapore caratteristico, intenso e deciso».

Cosa ti piace della cucina toscana?
«Chi mi segue non si stupirà certo se affermo di essere un amante della carne. Come potrei non innamorarmi di tagli come la bistecca alla fiorentina? È decisamente il mio piatto toscano preferito».

La tua pagina Instagram ha una caratteristica non frequente: la guardi e ti viene subito fame. Si può dire che tu preferisca una cucina più «godereccia» a quella spesso solo estetica da social?
«Decisamente sì. Sono per la cucina italiana, quella più genuina. Voglio scatenare l’acquolina in bocca di chi osserva le mie foto. Voglio creare gli scatti più appetitosi possibili. Voglio cogliere i particolari ed enfatizzare l’aspetto godurioso dei piatti che immortalo, sia in quelli ordinati al ristorante, sia in quelli che preparo io».

Da cosa nasce la tua passione per il cibo?
«È un amore che dura da tutta la vita. Fin da piccolo mi illuminavo di fronte a ciò che creavano mia madre e mia nonna. Crescendo ho approfondito man mano questa passione: non tanto il fatto di cucinare, quanto di viaggiare in tutta Italia e scoprire piatti nuovi. Ho vagabondato per immergermi in questo mondo e scoprirlo ogni giorno di più. Essere riuscito a farne un lavoro è motivo di grande gioia. La mia pagina vuole essere una guida per buone forchette».

Sei nato in Valle d’Aosta, ma sei «siciliano nelle vene» da parte dei nonni paterni. È quasi un paradosso: si tratta della regione più a nord e di quella più a sud d’Italia. Come vivi questa tua «doppia natura»?
«Trascorrevo spesso le vacanze in Sicilia. È stata una fortuna essere immerso fin da piccolo nelle cucine delle due regioni. Sono molto diverse, entrambe eccezionali e le sento tutte e due come parte della mia identità, ma, come ricchezza e sapori, mi sento forse più legato alla tradizione siciliana».

A 21 anni hai anche lavorato come autista di pullman turistici. Quest’esperienza ha aiutato la tua conoscenza della cucina italiana?
«Sì, è stato anche un modo di affacciarmi sul panorama della cucina estera, anche se il mio cuore è sempre rimasto legato alla tradizione di casa nostra. Da quell’esperienza è scattato un qualcosa in più dentro di me».

A causa della crisi economica, sei rimasto senza lavoro. Cos’hai provato in quel momento?
«Ti dirò: era un lavoro che iniziavo a mal sopportare. È strano da dire, ma per me è stato un sollievo, anzi, quasi una salvezza, perderlo».

Addirittura?
«È stato il momento di svolta. È proprio terminando quel lavoro che ho avuto modo di ragionare su me stesso con calma e attenzione per capire come voltare pagina e ricominciare. Ho così deciso di lanciarmi e di trasformare la mia passione nel lavoro di food influencer. La mia nuova ripartenza. Anche se, in realtà, all’inizio lo vivevo quasi come un gioco. Volevo semplicemente condividere sui social quello che mangiavo durante i miei viaggi. Era un po’ il mio diario personale. Quando ho visto che la community apprezzava e continuava a crescere in tutto il Paese, ho capito che stava sfociando in qualcosa di più concreto. Grazie ai social mi si è aperto un mondo».

Che progetti hai per il futuro?
«Sono aperto a tante strade, ma un giorno mi piacerebbe gestire un mio locale a Milano, la città in cui vivo».

Hai in programma altri viaggi in Toscana?
«A metà settembre farò un tour del Centro Italia insieme a Michele “BaffettoFood” Pacino, collega blogger barese. Naturalmente passeremo anche in Toscana. Ci saranno sorprese, ve lo assicuro».